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1:35 AM

LA SALUTE GLOBALE

 

Le ultime statistiche e importanti ricerche dimostrano che una percentuale sempre maggiore di italiani si fida delle medicine non convenzionali per curare i propri disturbi e soprattutto per garantirsi uno stile di vita sano puntano sulla prevenzione e sul benessere psicofisico inteso in senso ampio. Ci sono discipline che mirano ad equilibrare la postura e a dare serenità alla mente, altre che cercano di frenare le pulsioni, come l'ipnosi, altre ancora che prevedono comunque l'utilizzo di preparati medicinali, come nel caso dell'omeopatia.

Sia per quanto riguarda la fetta della popolazione che ricorre all'uso di farmaci anche se non facenti parte della medicina tradizionale (fitoterapia, omeopatia), sia invece l'insieme di persone che si dedicano a pratiche che mantengono il corpo in salute puntando sulla prevenzione, la percentuale si aggira intorno al 20% un buon risultato che comunque ci pone abbastanza al di sotto nella classifica europea.

Il resto dei paesi del continente già da tempo hanno compreso i benefici molteplici e la sicura efficacia di questi metodi di guarigione, che operano le rispetto dell'individuo e del contesto in cui vive. La medicina "olistica" non prende in considerazione il singolo sintomo, la malattia specifica, ma l'insieme della persona. Ciò che si prefigge è di intendere la salute come uno stato di equilibrio tra tutte le parti che costituiscono l'insieme-persona.

Quello che più conta è mettere l'attenzione sull'importanza di uno stile di vita sano che ci garantisce una prevenzione certa contro molte complicazioni del corpo e della mente. Un valido aiuto in questo è lo yoga, anche grazie alle diverse scuole che sono state create e che aiutano chiunque a trovare quello che fa al proprio caso. Yoga e meditazione sono l'accoppiata vincente. L'attività fisica connessa allo yoga dà benefici alla circolazione come alla digestione, inoltre risolve problemi posturali e dolori alle articolazioni. La meditazione invece ha la capacità di abbassare il livello di sensibilità al dolore, contribuendo a resistere meglio alla sofferenza fisica. Ciò è stato dimostrato anche grazie ad una ricerca effettuata su alcuni monaci tibetani, che ha mostrato attraverso la risonanza magnetica che l'area del cervello deputata alla sensibilità al dolore si ispessisce.

Yoga e meditazione ci aiutano a stare al mondo con la nostra migliore presenza fisica e mentale.

3:18 AM

YOGA E DUE RUOTE

 

Abbinare lo yoga ad altre attività fisiche è una bella soddisfazione. La pratica ci aiuta a ritrovare la massima potenzialità nel nostro corpo per intraprendere uno sport nella migliore prestanza fisica. Questo è soprattutto vero per chi ama andare in bicicletta. Innanzitutto lo yoga sviluppa maggiormente il senso di equilibrio e la flessibilità dei muscoli impiegati nella pedalata. Molte delle complicazioni che i ciclisti incontrano a livello fisico potrebbero essere prevenute attraverso gli esercizi dello yoga.

Questa antica disciplina assicura al nostro corpo un lavoro di compensazione sia per i gruppi muscolari che per legamenti e tendini affaticati da sforzi eccessivi. Accorciando la muscolatura soprattutto degli arti inferiori si va incontro con estrema probabilità a sgradevoli infortuni. L'allungamento che le asana prevedono regalano a tutti i tessuti un'elasticità che influisce positivamente sul nostro corpo riportando armonia nei movimenti e nelle posture squilibrate. Anche la schiena assume spesso una posizione scorretta che provoca dolori e atteggiamenti posturali da evitare, come quello di permanere curvati sul manubrio. Alcune semplici posizioni all'indietro danno sollievo alla parte bassa della schiena e alle anche.


3:06 AM

YOGA PER BAMBINI AUTISTICI

La stampa ha dato risalto ad una recente notizia che riguarda i benefici dello yoga nei bambini autistici. Negli Sati Uniti un gruppo di ricerca di Seattle ha portato avanti uno studio sulla socialità, le capacità comunicative e di concentrazione di bambini affetti ad autismo.

E' stato dimostrato che lo yoga, attraverso l'impegno fisico e mentale, può diventare per il bambino un modo di essere coinvolto, divertendosi, abbassando i livelli di stress e sperimentando uno stato di relax. Con il passare del tempo, prendendo confidenza con gli esercizi il bambino impara a rilasciare la tensione, ad ascoltare il proprio corpo e ad esserne quindi consapevole.

La ricerca ha dimostrato come in questo caso si sia notevolmente ridotta l'incidenza di reazioni impulsive e prive di autocontrollo.

Gli studiosi, consapevoli che tali bambini hanno una maggiore sensibilità e facilità di relazione nei confronti di animali e oggetti, hanno utilizzato proprio le asana che rappresentano personaggi del mondo animale oppure oggetti inanimati. Inoltre alle posizioni erano associati altri esercizi di stimolazione sensoriale, del movimento fisico e della comunicazione.

I bambini hanno vissuto un esperienza positiva che si spera abbia donato a loro tutta l'energia che lo yoga sprigiona.

10:24 AM

IL MANTRA

L'uso di mantra nella pratica yoga ha origini antichissime, grazie alla conoscenza di suoni che creano dei mutamenti trascendentali e a livello della coscienza attraverso delle particolari vibrazoni. Queste tecniche sono arrivate a noi dopo cinquemila anni perché anche noi potessimo sperimentarne i benefici.


Già nei testi sacri, nei Veda è riconosciuta l'importanza dei mantra per purificare il corpo sottile e per dare sollievo alla mente afflitta dalla sua stessa natura. Queste vibrazioni danno al praticante la possibilità di raggiungere il rilassamento e il contatto con il sé.


Non c'è una formula perfetta per recitare i mantra, può essere pronunciato a voce alta, oppure mentalmente, ognuno deve trovare il proprio ritmo, il proprio suono, che si allinei con il proprio essere. Si può anche scrivere il mantra su un foglio, lentamente, mettendo la propria presenza in questa azione.


Per aiutare la recitazione il mala può essere un buon compagno. Il mala si tiene in mano e ad ogni ripetizione del mantra si sposta un grano, si cerca così di aiutare la mente a non trovare scappatoie, a non allontanarsi dal suo nobile intento. Dopo minuti di pratica ci si sente completamente rapiti. Ad ogni conclusione del ciclo dei grani del mala si ritorna alla consapevolezza del momento di preghiera che si sta vivendo. Il mantra è il proprio simbolo, la preghiera personale.


10:09 AM

YOGA NIDRA: LO YOGA DEL SONNO

Lo yoga del sonno illude per il suo nome chi più superficialmente crede che si tratti di uno stile di yoga che accontenti i pigri e i dormiglioni. Ma invece si tratta di qualcosa di molto più serio, lo Yoga Nidra, che ha le sue origini nel principio tantrico di saper concentrare la mente in un punto, per cui anche durante il sonno, con questo livello di focalizzazione sulla coscienza di sé, non si è solo addormentati, ma si è all'ascolto di una parte molto profonda di noi stessi.

Si rilasciano tutte le tensioni corporee, i traumi emotivi e gli shock e con la respirazione si assorbe il Prana, che ci permette di ricaricarci di luce, restando leggeri e puliti. Questa pratica ci aiuta ad avvicinarci al senso di quiete e di pace che la dimensione divina ci offre.


Yoga Nidra mette in contatto con il subconscio e ci libera da ogni sorta di stess, donandoci l'armonia di un essere in equilibrio con il proprio mondo interiore e di conseguenza anche con quello esteriore.


L'aspetto pratico di questo tipo di yoga prevede il corpo disteso nella posizione di riposo, una concentrazione che focalizza sul corpo, cercando però, di richiamare l'attenzione e la sensibilità dei sensi verso la nostra interiorità. Viene poi formulato un intento, che viene ripetuto mentalmente per tre volte, un intento diretto e conciso, che sappia giungere dritto alla nostra mente profonda. La mente si rilassa, il sistema nervoso si rilassa, tutto viene avvolto da questo profondo stato di riposo. Ed in questo stato è possibile viaggiare oltre se stessi, giungere fin dentro il nostro aspetto più profondo, la nostra fonte originaria, l'Assoluto.

8:12 AM

LA RESPIRAZIONE

Nella pratica dello yoga uno degli aspetti principali che permette di percepire i benefici che questa disciplina offre, sul piano fisico, mentale e spirituale, è la respirazione. Una respirazione che si possa definire come yogica prevede tre parti facenti parte della medesima azione-respirazione, tre parti che devono essere integrate fluidamente. La respirazione deve quindi interessare la zona addominale, toracica e clavicolare. Riuscire a portare la respirazione in queste aree del nostro corpo è più semplice quando l'atto viene compiuto in una situazione di serenità e concentrazione e soprattutto con una lentezza e profondità adatta alla pratica. La tecnica deve riuscire ad entrare nell'individuo fino a diventare abitudine.

Contrariamente a quanto si possa credere la fase più importante della respirazione è l'espirazione. Prima di respirare "a pieni polmoni" dobbiamo svuotare la cassa toracica e l'addome dall'aria già presente. L'espirazione inoltre dev'essere più lunga dell'inspirazione.

C'è proprio un ritmo perfetto che si può raggiungere nella tecnica respiratoria. Le pause sono altrettanto importanti. Non siamo abituati a sospendere la respirazione con i polmoni vuoti o pieni. La ritenzione dovrebbe avere la durata di un secondo.

Si può definire la respirazione come un automassaggio agli organi interni, un aiuto contro la depressione e per lo stress psicofisico. Un aiuto a portata di tutti, in ogni luogo e a qualsiasi ora della giornata.